Federigo Fiorillo
Sapevi che Federigo Fiorillo, famoso per i suoi Capricci per violino è stato un mandolinista?
Non è casuale se molti violinisti del passato erano anche mandolinisti e viceversa. Tra questi due strumenti musicali all'apparenza tanto differenti tra loro, intercorre uno stretto legame. Molte sono le caratteristiche che li discernono ma altrettante quelle che li accomunano.
Questa relazione ha da sempre ispirato compositori e musicisti. Molteplici sono i prodotti teorici e musicali ad essa dedicati, i repertori condivisi ed altrettanti i musicisti che nel corso della loro carriera si sono dedicati ad entrambi gli strumenti.
Il violino nel corso dei secoli ha sempre ottenuto maggiore fama, diffusione e fortuna rispetto al mandolino. Alcuni artisti hanno però sfruttato il vantaggio legato alla rarità del mandolino sul territorio per incrementare le proprie possibilità.
Si può prendere in considerazione l'esperienza di Pietro Vimercati (Milano 20 Settembre 1779 - Genova, 26 luglio 1850), virtuoso dello strumento che ha eseguito con il mandolino i più complessi ed ardui repertori violinistici. L'artista ha intrapreso il suo percorso musicale con il violino e ha ricevuto dal padre, Gaspare Vimercati, i primi rudimenti musicali. Nel 1802 a soli 23 anni ha lavorato come primo violino presso il Teatro alla Scala di Milano. Nel 1807 ha iniziato la sua carriera solistica come mandolinista ottenendo ben presto numerosi successi sia in Italia sia successivamente in tutta Europa.
Al contrario, molti mandolinisti nel corso della loro carriera professionale, hanno deciso di sostituire lo strumento a pizzico con uno ad arco essendo questo maggiormente richiesto in ambito lavorativo.
Federigo Fiorillo ne rappresenta un esempio, conosciuto al giorno d'oggi per le sue opere didattiche per violino.
Dapprima mandolinista, ha abbandonato lo strumento per dedicarsi esclusivamente al violino dal mercato più florido.
Nato a Brunswick nel 1755 e morto a Londra nel 1823 è stato un violinista, mandolinista e compositore tedesco. I suoi 36 Studi e Capricci per violino op. 3 sono considerati un pilastro del panorama didattico violinistico in quanto rappresentano una tappa di studio obbligatoria per ciascun studente di questo strumento. Questi studi sono infatti pensati per approfondire e sviluppare abilità tecniche, l'uso delle doppie corde, la velocità, il controllo e l'agilità.
Nonostante al giorno d'oggi la sua fama è riconosciuta unicamente in ambito violinistico, Fiorillo ha studiato dapprima il mandolino per approcciarsi solo successivamente al violino. I primi rudimenti musicali li sono stati impartiti dal padre, Ignazio Fiorillo, mandolinista napoletano e direttore d'orchestra presso il Teatro dell'Opera di Brunswick. Fiorillo ha ereditato dal padre la passione per il mandolino, strumento per il quale possiede totale competenza. Si è esibito in tutta Europa come concertista solista del mandolino, strumento che però non ha ricevuto considerazioni al pari di altri strumenti quali il violino. E' questa la motivazione per cui, Fiorillo, ha deciso di dedicarsi agli strumenti ad arco, dapprima al violino successivamente alla viola.
Nel 1782 è stato nominato Maestro di cappella presso il Teatro di Riga. Come violinista si è esibito a Pietroburgo, in Polonia, a Parigi. Nel 1788 ha suonato a Londra in quartetto come violista. La sua ultima apparizione pubblica risale al 1794 quando ha eseguito un concerto per viola. Si é recato in seguito ad Amsterdam e a Parigi, per poi tornare a Londra per motivi di salute dove si è spento nel 1823.
Nel suo catalogo non riscontriamo composizioni per mandolino. Ha scritto diversi concerti per strumento solista e orchestra o concerti per due strumenti soli e orchestra, moltissima musica da camera per svariate formazioni ed opere didattiche per il violino e per l'arpa.
Testo di Denise Colaianni