Jean-Baptiste Camille Corot e il Mandolino
Jean-Baptiste Camille Corot (Parigi, 16 luglio 1796 - Parigi, 22 febbraio 1875) è stato un pittore francese, considerato tra i più sensibili paesaggisti dell'Ottocento e conosciuto comunemente come "le père Corot".
Bambino timido e impacciato nasce da una famiglia borghese. Il padre mercante di stoffe e la madre famosa modista, erano molto bravi ad amministrare le proprie finanze e non fecero mancare mai nulla al loro bambino.
A causa del suo carattere introverso non riuscì a seguire le orme del padre, non aveva la "stoffa" per gli affari commerciali. Così nel 1821, attratto dall'arte, tentò di dipingere qualche quadro e ne fu immediatamente rapito.
Grazie al continuo sostegno economico dato dai genitori, nel 1817 aprì il suo primo studio nella casa a Ville d'Avray. La sua formazione pittorica avvenne tra il 1821 e il 1822 presso Achille Etna Michallon.
Nel 1825 intraprese il grand tour, un lungo viaggio per le principali città d'interesse artistico considerato quasi d'obbligo allora per i paesaggisti. La meta scelta da Corot fu l'Italia, paese dove la sua maturazione artistica giunse a una svolta decisiva e dove eseguì ben duecento disegni e centocinquanta dipinti in meno di tre anni.
Nel 1828 visitò anche Napoli, l'arcipelago Campano e il Vesuvio. E' molto probabile che proprio nella "città del sole e del mare" l'artista ebbe modo di conoscere il mandolino, allora molto in voga in special modo per il suo utilizzo nella musica popolare. Nello stesso anno, dopo un'affrettata sosta a Venezia, fece ritorno a Parigi.
Dal 1828 al 1834 Corot si occupò principalmente di rielaborare gli schizzi eseguiti durante il viaggio in Italia, così da poterli esporre ai Salon parigini. Sfortunatamente l'accoglienza dei dipinti che espose ai Salon del 1831 e del 1833 fu assai fredda, e fu proprio questo insuccesso a sollecitarlo a fare ritorno in Italia nel 1834, dove soggiornò soprattutto a Venezia e in Toscana.
Nonostante il secondo viaggio in Italia, le sue opere continuarono a non essere apprezzate dai Salon. In questi contesti però egli trovò un inestimabile ammiratore: Charles Baudelaire.
Corot in Italia fu catturato non solo dalla luce e le architetture, bensì anche dalla bellezza delle donne locali. Per un lungo periodo l'artista smise di dipingere solo paesaggi e iniziò a dedicarsi alla rappresentazione delle figure. I soggetti da lui preferiti erano perlopiù donne, popolane, raffigurate con un mandolino.
Il suo passaggio dalla rappresentazione dei paesaggi ai ritratti e la loro esposizione al Salon d'Autumne fu particolarmente sconvolgente per il pubblico che sperava di osservare le opere tradizionali. Questi dipinti ottennero molto più successo e ammirazione tra gli artisti delle generazioni successive.
Corot, sebbene sia uno dei maggiori esponenti della pittura en plein air, dipingeva sostanzialmente in studio. Egli, infatti, si limitava ad eseguire alcuni rapidi schizzi all'aperto, per poi rielaborarli in un nuovo dipinto più complesso nella comodità del suo atelier.
Nell'immagine come "Femme dedans a 'Toque' avec a mandoline", il mandolino è il simbolo di femminilità e sessualità. In questa immagine è il corpo dello strumento che risalta, con i suoi contorni morbidi e sinuosi che rispecchiano quelli del busto della donna. Posto sul suo grembo, sopra l'utero, agisce come un cenno suggestivo al simbolismo sessuale.
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